C’erano poi mostre speciali e prodotti da paesi lontani: quella del 1956 sul Giappone resta una pietra miliare della produzione di Lamm. E come risultato di tutti questi viaggi dei buyer verso paesi stranieri e la relazione speciale della Rinascente con magazzini americani come Macy’s a New York e Neiman Marcus a Dallas, Lamm si ritrovò a scambiare disegni e dediche di apprezzamento reciproco con un giovane Andy Warhol, come lei grafico in un grande magazzino, che tuttavia non incontrò mai di persona. “I disegni di Warhol erano perfetti”, ricorda Lamm. “Aveva un occhio e una mano molto allenati. Il pubblico conosce perlopiù i suoi lavori della Pop Art, basati su fotografie e riproduzioni, ma Warhol era un fantastico disegnatore.”
Per Lora Lamm la base della buona grafica è il disegno. “Bisogna saper disegnare, e disegnare i caratteri tipografici.” A 87 anni, schizza e disegna ancora nei suoi taccuini, e ha un progetto per un libro (non un libro per l’infanzia) sulla vita quotidiana di un’arachide.
La sua tecnica di lavoro è sempre stata simile a quella di un samurai: prima molta riflessione e osservazione, poi una realizzazione rapida e precisa con il pennello e la tempera su piccoli formati A6. Poi collage, fotocomposizione e lettering, con i testi sviluppati dalla stylist italo-svizzera Amneris Latis, in una lingua italiana con piccole, impreviste deviazioni svizzere. Le immagini venivano ingrandite e stampate in roto-offset con un retino molto largo. In alcuni casi, il tratto di matita resta visibile sotto i colori. Questo dà ai manifesti un’aria fluida e ariosa, come se si stesse assistendo a una scena all’aperto.
Negli anni milanesi, Lamm lavorò anche come freelance per diversi clienti, tra i quali Elizabeth Arden e Pirelli. “Disegnavo per Rinascente di giorno, e per questi altri clienti la notte.” I manifesti Pirelli erano destinati a essere affissi nelle autofficine.
La scelta della carta è sempre stata una parte importante dei suoi progetti “Poche copie e litografia? Il grafico poteva dettare legge e scegliere una carta bella e magari costosa”, dice Lamm. “Tiratura alta e rotogravure? Allora probabilmente si finiva per usare una carta economica. La carta deve essere come una stoffa, si deve sentire in mano e persuadere il lettore a girare pagina. La carta patinata è fredda, a volte rigida. Quando era possibile, usavamo belle carte di Fischer (distributore svizzero di carte speciali, tra cui Fedrigoni) e Fabriano, e magari stampavamo da Muggiani.”
Dopo il 1962 le cose cambiano alla Rinascente, e Lamm decide che è ora di partire. Malgrado la tentazione di andare negli Stati Uniti, decide di ritornare a Zurigo e si associa all’agenzia di pubblicità Thiessing BSR, lavorando per clienti in campi molto diversi come il tessile (Patrick Hoffel, Fischbacher, Lodenfrey), aerospaziale, alimentare, moda e farmaceutica, lavorando molto con la fotografia e la tipografia.
“Che divertimento lavorare per l’aerospaziale e la difesa”, ricorda. “Lì la scelta del carattere tipografico e della carta erano fondamentali, mentre disegnare per il tessile richiedeva un tocco femminile, magari un’illustrazione. Il cliente va trattato con intelligenza ed educazione. E il cliente da parte sua deve fidarsi del grafico. Il mio lavoro del periodo milanese forse mostra un filo di snobismo, una certa indipendenza. Pensavo: questo è il mio lavoro, e se non vi piace, peggio per voi. Sapevo comunque che quegli anni erano un’esperienza irripetibile.”
Incontrare le persone giuste, che al momento giusto hanno creduto in lei è stato fondamentale per la vita e la carriera di Lamm. Innanzitutto suo padre, che a diciott’anni la incoraggiò a scendere dalle montagne e andare a studiare a Zurigo. Poi il grafico Max Huber; il direttore creativo di Rinascente Gianni Bordoli, il capo comunicazione di Pirelli Arrigo Castellani, e poi Frank Thiessing (1917-2009). Anche se meno noto di altri, Thiessing era un professionista elegante e colto, che nel 1953 la incoraggiò ad attraversare le Alpi e più tardi, nel 1962, la invitò ad associarsi al suo studio. Nel 2003 le chiese di diventare sua moglie.
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