Qualche anno fa Ginette Caron inviò ad amici e conoscenti una cartolina che celebrava l’ottenimento della cittadinanza italiana: un gesto semplicissimo – soltanto un cambio di colore dal rosso al verde nella colonna sinistra – creava una sintesi visiva tra la bandiera del suo paese d’origine, il Canada, e quello di adozione, l’Italia.
Da allora quell’immagine accompagna spesso il suo lavoro, in forma bidimensionale o tridimensionale, su carta o in plexiglas colorato. La bandiera di Ginette Caron, con quei pochi segni, dice molto del modo di progettare di questa designer, che procede per intuizioni senza però che nei suoi lavori manchino chiarezza e ordine.
Il suo approccio le lascia le mani libere, consentendole di volta in volta di progettare gli oggetti comunicativi più aderenti alle idee che vuole trasmettere e allo spirito che le anima, senza ragionare in termini di specializzazione. Del resto per lei il design è una specie di lingua madre, essendo cresciuta in una famiglia in cui il nonno e lo zio erano grafici e il padre architetto.
Ginette Caron vive e lavora nel cuore della Milano storica, accanto alla Basilica di Sant’Ambrogio, ma nel corso degli anni ha saputo mantenere uno sguardo fresco e non condizionato sulla storia e sulla cultura italiana.
Dopo una lunga collaborazione con Pierluigi Cerri / Gregotti Associati, Caron è stata graphic design director per due importanti brand della moda italiana, Prada e Benetton.
Pur essendo conosciuta per un design raffinato ed elegante, Caron è in grado di lavorare con clienti di ambiti molto diversi. È suo il redesign delle confezioni San Carlo (su invito del direttore creativo di allora, Oliviero Toscani) che nel 2002 ha sostituito alle confezioni dai colori vistosi un inconsueto bianco, in cui campeggia una singola patatina; per quanto appena uscito abbia costituito una grande novità sul mercato, nel tempo è stato ampiamente accettato ed è ora parte del paesaggio del packaging italiano per la grande distribuzione.