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Logo originale disegnato nel 1971 da Carlo Cattaneo. La reinterpretazione di Pentagram 2021.

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Pulp 23Storie

Una vita per la carta

Carlo Cattaneo, che ha fatto arte con la carta, è il designer del logo Fabriano, ora rivisitato per l’era digitale. Di Paolo Ferrarini
Corporate communicationGraphic designIllustrazionePeople & Paper

Logo originale disegnato nel 1971 da Carlo Cattaneo. La reinterpretazione di Pentagram 2021.

Coccodrillo, formato 170×20×15 cm, fatto con due fogli di Murillo 390 g/m2.
Rana, formato 22×16×20 cm, fatta con un foglio di Murillo 196 g/m2.

Ci sono alcuni loghi che hanno delle qualità speciali, loghi che riconosciamo e immediatamente – come una madeleine proustiana – ci rimandano al passato, a momenti densi di emozione e significato. Il logo di Fabriano è uno di questi, un logo onnipresente sui banchi di scuola di studenti italiani e non solo, ma anche nei blocchi di appunti e nei fogli di professionisti di tutto il mondo.

Il merito della creazione di questa icona internazionale è di Carlo Cattaneo, grafico milanese e artista attivo sopratutto negli anni ’70. Nato nel 1934, nel corso della sua carriera ha realizzato lavori grafici per Alfa Romeo, Pirelli, Ferrero, Playboy, Solari. A partire dal 1967 utilizza le carte di Fabriano – soprattutto la Murillo 390 e 196 – per creare oggetti realistici e astratti. In progetti come I girasoli e le stelle e Il pesce e l’onda si riconosce una vicinanza al costruttivismo, ma anche all’estetica e alla tensione narrativa dei suoi coetanei Enzo Mari e Alessandro Mendini.

La tradizione giapponese dell’origami prende vita nelle sue sculture zoomorfe Ape, Rana e Bruco. Spesso queste opere venivano presentate in forma di libro, come accade con Box Totem e Poesia di Carta, editi negli anni ’70 da Nava. Tra gioco e land art, Cattaneo si dedica anche a grandi interventi ambientali, sempre utilizzando la carta come medium d’elezione. È questo il caso delle Sculture da campo e delle Sculture di piazza allestite a Cefalù, in Sicilia, ma anche nella mostra del 1977 “From Flat to Form: Ben Gurule and Carlo Cattaneo” al Craft and Folk Art Museum (oggi Craft Contemporary) di Los Angeles.

È nel 1971 che Carlo Cattaneo viene invitato da Fabriano a ridisegnarne il proprio marchio. Prende il via da una nuova font molto in voga in quegli anni, l’Avant Garde concepito da Herb Lubalin a metà degli anni ’60. Con le sue linee asciutte e angolate, fin dal nome si tratta di un carattere capace di incarnare una promessa di modernità, di sperimentazione, di fiducia in un mondo che stava per essere stravolto da una generazione visionaria. Da questa idea parte anche Cattaneo, proponendo un marchio geometrico e lineare, facilmente adattabile, contraddistinto da una chiarezza e leggibilità che lo avrebbero portato a diventare universale e duraturo.

Nel corso di 50 anni di utilizzo, il logo ha perso il suo smalto ma non la sua forza. Per ridargli nuovo vigore Fabriano ha invitato la divisione londinese di Pentagram a reinterpretarlo, dando vita a una brand identity al passo con i tempi. Con grande rispetto e attenzione al valore storico e affettivo del brand, il redesign del 2021 ha riconosciuto i valore profondo del lavoro di Cattaneo, lo ha omaggiato e reso ancora più contemporaneo. Le prime due lettere si sono staccate, la spaziatura è aumentata, la A ha perso la linea orizzontale e il tratto si è alleggerito. Estrapolando la “F” e la “A”, Pentagram ha anche concepito un nuovo monogramma, perfetto per i social media e non solo. Tali accorgimenti e una progettazione più rigorosa permettono oggi una collocazione più logica su diversi prodotti e formati, dal digitale alla carta. Perché la carta è il supporto che ha definito la quasi millenaria storia dell’azienda, ma anche la vita di Carlo Cattaneo.

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