La missione di Victor Palau e Ana Gea, proprietari della casa editrice PalauGea, è quella di “diffondere il design, la creatività e la cultura visiva e musicale”. Per farlo, il duo spagnolo ha dato vita a diverse riviste, tra cui spiccano Gràffica, Öbjetto e Universo de Emociones. Parliamo con Palau di uno degli ultimi progetti editoriali di PalauGea: Mússica.
Com’è nata Mússica?
Mússica è una rivista musicale che non parla (solo) di musica. È un mezzo di comunicazione dedicato alla diffusione della cultura musicale da diverse prospettive. È un nuovo spazio in cui la musica è un elemento di connessione tra le persone e tutti gli aspetti della società.
La musica accompagna le nostre giornate, nutre le nostre anime e spesso rappresenta il suono del silenzio. È la colonna sonora delle rivoluzioni culturali, la spina dorsale di stili di vita diversi, la protagonista di esperienze e ricordi.
Siamo sul web da due anni e abbiamo pubblicato due numeri su carta, il primo dedicato alla Rivoluzione e il secondo al Sesso. Il terzo, dedicato alla Festa, uscirà a breve.
Qual è stato il processo creativo che ha portato alla pubblicazione della rivista?
Ci sono poche pubblicazioni cartacee che si occupano di musica da un punto di vista più visivo, con un approccio più serio ed elegante. Sul mercato esistono alcune riviste, ma si dedicano soprattutto al lato più mainstream della musica, alle notizie e al sensazionalismo. Abbiamo pensato che potesse esserci lo spazio per una lettura più intellettuale e riflessiva, capace di accostare elementi diversi per offrire una visione più variegata di ciò che accade intorno al mondo della musica e al suo interno.
Il tutto accompagnato da tipografia, buona fotografia e carta di qualità. La carta è un aspetto fondamentale di una pubblicazione perché comunica qualità e serietà. È una lingua che capiscono tutti.
Per questo abbiamo scelto di creare un prodotto trasversale alle generazioni, che possa risultare interessante sia per un lettore di sedici anni che per uno di cinquanta.
Perché avete deciso di scegliere il tema “Rivoluzione” per il primo numero?
Nella vita quotidiana siamo circondati da profondi cambiamenti. Cambiamenti socioeconomici, politici, sociali, ideologici, culturali, artistici,… La rivoluzione ha sempre fatto parte della musica e spesso musica e rivoluzione sono andate di pari passo.
Le rivoluzioni che si sono susseguite, decennio dopo decennio, il metaverso, l’identità di genere, la nuova sfida green, i film rivelatori, l’estetica trasgressiva della nail art: abbiamo deciso di affrontare tutte queste tematiche affiancandole a interviste e reportage su cantanti nazionali e internazionali come Rodrigo Cuevas, Elefant Records, Patti Smith, Samantha Hudson, e molti altri.
Puoi dirci come avete scelto la carta per questa pubblicazione?
Abbiamo scelto la carta Oikos 100% sia per le copertine che per le pagine interne. Oltre ad essere una carta riciclata, un aspetto per noi molto importante, possiede una texture in grado di trasmettere una sensazione di qualcosa di underground ma, al tempo stesso, elegante. Un mix molto simile a quello che facciamo noi con la rivista.