La transizione dalla plastica monouso alla carta (P2P) è un processo inarrestabile. Rispetto alla plastica monouso, infatti, la carta è più facilmente riciclabile, e i dati lo dimostrano soprattutto in Europa. Negli ultimi anni il P2P si è affermato come una buona pratica di sostenibilità ambientale e la sua adozione è in continua crescita in quanto un numero sempre maggiore di aziende comprende il danno ecologico causato dall’uso della plastica monouso (per la quale non esiste un’unica catena di smaltimento) nei processi di produzione e imballaggio. Sostituire la plastica con la carta è un processo destinato ad estendersi sempre di più, ad accelerare e a diventare più semplice man mano che, a livello internazionale, le aziende decidono di ripensare e riorientare l’approccio ai propri processi produttivi.
Nello scenario attuale, in cui le questioni ambientali, sociali e di governance (ESG) sono diventate prioritarie nelle politiche aziendali, l’imperativo di passare dalla plastica alla carta rappresenta la base di tutta una serie di nuovi approcci che mirano a comprendere come la carta possa contribuire a creare un futuro più sostenibile. Come dichiara Marco Nespolo, CEO di Fedrigoni, nella nostra intervista, la transizione verso la carta è un veicolo per “difendere il nostro pianeta”. Questo numero speciale di Pulp si propone di illustrare i modi in cui tutti – dai designer e brand, ai fabbricanti e consumatori – possono realizzare un cambiamento e agire in linea con i principi del P2P e dell’economia circolare. Attraverso le esperienze e i pareri di persone e aziende all’avanguardia in queste tematiche, il nostro obiettivo è quello di ispirare e informare sulle potenzialità di questa transizione.
La carta rappresenta il futuro
Riusciamo ad immaginare un mondo senza plastica monouso? Molti degli esperti che abbiamo intervistato durante la nostra ricerca su questo tema sono dell’opinione che questa prospettiva potrebbe concretizzarsi nei prossimi cinque, dieci anni. In alcuni settori questo processo è già in atto da tempo. Prendiamo ad esempio il packaging utilizzato per prodotti di elettronica come cellulari, tablet, portatili e accessori vari. La transizione è stata così efficace che è difficile ricordare con precisione quali parti del packaging in passato erano di plastica. Questo settore, caratterizzato da margini di profitto relativamente elevati e da consumatori particolarmente attenti ai temi ambientali, ha vissuto una rivoluzione silenziosa.
Anche i brand del lusso hanno compiuto importanti passi in avanti. Stiamo assistendo a cambiamenti sostanziali nei materiali utilizzati per la realizzazione di borse, scatole, carte fedeltà, materiali promozionali e altri strumenti di comunicazione. Persino i marchi di tè e caffè stanno seguendo questo esempio. I produttori di alimenti e bevande di largo consumo, dal canto loro, si trovano ad affrontare sfide più complesse sotto questo aspetto, ma si stanno svolgendo alcune interessanti sperimentazioni per sostituire o ridurre i materiali plastici con effetto “barriera”, per favorire l’uso di carte resistenti all’umidità. Questa tipologia di prodotti innovativi è di grande interesse per l’industria, in particolare per i produttori di cosmetici.
La collezione Materia Viva Metamorphosis® di Fedrigoni offre soluzioni in carta a tutti i brand che cercano valide alternative alla plastica monouso, come prodotti resistenti all’acqua, all’olio e ai graffi, ecc. La carta offre una migliore gestione del fine vita ed è più facilmente riciclabile (fino a sette volte), indipendentemente dal fatto che venga utilizzata per applicazioni a breve, medio o lungo termine (come riviste, imballaggi musicali e libri). Il termoformato in cellulosa éclose® – un eccellente materiale dall’effetto tattile che sostituisce gli stampi di plastica monouso utilizzati nelle confezioni dei prodotti di lusso – rappresenta un’ulteriore rivoluzione nel mondo del packaging.
Quando i grandi brand del largo consumo e i retailer fissano obiettivi ESG chiari nei loro report annuali, intraprendono un percorso irreversibile verso pratiche più sostenibili. Tuttavia, è importante sottolineare che non tutti i progressi avvengono in modo uniforme tra i diversi paesi, come evidenziano gli Ambassador P2P di Fedrigoni che abbiamo intervistato. In molte regioni e per molti dei player più importanti, inclusi brand prestigiosi, oggigiorno implementare buone pratiche ambientali è visto come un investimento a lungo termine, nonostante nel breve termine comporti costi e sforzi maggiori.