Perché usare carta speciale?
Una macchina da stampa digitale è in grado di riprodurre un’immagine su quasi ogni tipo di carta. Ma quell’immagine sarà come vorremmo che fosse? Durerà? Si sfalderà quando la carta verrà piegata? Si creperà quando la carta verrà tagliata? Una o più di queste circostanze potrebbero avverarsi. Per ottenere un prodotto pienamente garantito, un prodotto su cui contare, c’è bisogno di carta messa a punto per la stampa digitale. Inoltre le macchine da stampa digitale non amano lavorare con carta che non è ben tagliata. E cose come polvere di carta e residui diventano un problema serio se si depositano all’interno.
Primi giorni
Nei primi anni ’90, appena arrivarono sul mercato macchine digitali capaci di stampare a quattro colori, designer e altri esperti volevano usare l’intera gamma di carte che erano disponibili per le stampanti offset.
La sfida per i produttori di carta stava nel fatto che le tecnologie erano completamente diverse dai convenzionali processi della stampa offset. Semplificando, l’ElettroInk di HP Indigo, non è che un toner disciolto in un olio fine, diventa però un tipo d’inchiostro completamente diverso da quelli usati in stampa tradizionale. La relazione tra questo tipo d’inchiostro e la superficie della carta era allora sconosciuta: i produttori di carta dovevano sviluppare una superficie con una composizione chimica nuova, e mettere a punto trattamenti e tecnologie per produrre la carta idonea alle stampanti Indigo.
Nello stesso periodo stavano emergendo le stampanti a toner secco (come Xerox, per esempio, con le sue ora pienamente sviluppate stampanti iGen4) e le loro esigenze in fatto di carta erano molto differenti. Con Indigo lo specifico trattamento superficiale è indispensabile per un corretto ancoraggio dell’ElectroInk; per la stampa Xerografica sono indispensabili le proprietà elettrostatiche della carta e la sua capacità di sopportare alte temperature.
Cosa significa digitale per la carta?
Sebbene il mercato della carta per digitale sia in crescita, stiamo assistendo a un cambiamento fondamentale nella domanda di materiali da stampa. Negli ultimi dieci anni significative quote di produzione di supporti cartacei sono state eliminate dal sistema. Diversi tipi di carte commodity per stampa offset hanno sofferto e molti stabilimenti europei hanno chiuso. Sopravvivono e prosperano solo quelli che hanno una più ampia gamma di prodotti, che producono carte per nuove tecnologie e che dominano il lato creativo del mercato della stampa.
Dove sta andando la stampa digitale?
Attualmente vediamo il mercato digitale uscire da un utilizzo di piccoli formati per entrare nel più tradizionale ambito dei formati maggiori da macchine da stampa B2 (50×70cm) o ancor più grandi. Stiamo anche notando che gli stampatori digitali cominciano a nobilitare (con inchiostri UV) quel genere di lavori che precedentemente venivano serigrafati.
Le tecnologie di stampa a getto d’inchiostro sono a loro volta diventate molto comuni per stampanti ad alta velocità che vengono impiegate dalle grandi aziende di spedizione per produrre documenti di transazione a dati variabili. Stanno usando una tecnologia che è totalmente diversa da quella di Indigo o Xerox.
Il digitale cambia tutto
Oggi chiunque può diventare uno stampatore digitale. Magari non uno stampatore della qualità di Screaming Colour, però si può acquistare una macchina e anche con poca esperienza produrre stampa di discreta qualità commerciale, rapidamente e senza affrontare i vecchi procedimenti che richiedevano l’impiego di molte persone per lo svolgimento di compiti diversi. Così stanno nascendo aziende totalmente nuove, prive di esperienza specifica nella produzione tipografica o nell’acquisto di carta, che grazie alla tecnologia della stampa digitale, sono in grado di intraprendere una nuova attività.