Le etichette dei vini sono tipicamente legate a concetti quali annata e provenienza, ma quelle dei liquori tendono a essere più immutabili e meno geograficamente specifiche. Non è così per il gin, che ha sorpreso i negozianti di liquori britannici diventando il marchio di superalcolici più venduto del 2019 nelle quattro settimane seguite al suo lancio. Un grosso argomento di conversazione per questo nuovo prodotto è stato offerto proprio dalle sue indimenticabili etichette. Ogni bottiglia sfoggia una combinazione diversa di colorazioni, ritratti e “maliziosi” testi biblici mescolati utilizzando lo SmartStream Designer di HP Indigo (parte dei suoi Creative Tools) su una macchina da stampa digitale HP Indigo presso la Berkshire Labels di Hungerford, nel sud-est dell’Inghilterra.
Le facce colorate sono tratte da dipinti del primo Settecento realizzati da Thomas Gainsborough, Peter Lely, Thomas Hudson, Joshua Reynolds e la British School riuniti nella collezione della Dulwich Picture Gallery (DPG), a pochi passi dalla sede di Dulwich Gin nel sud-est di Londra. L’azienda è nata da un’idea di Andy De Groose, residente a Dulwich, entusiasta dal travolgente successo del suo nuovo prodotto e dal modo in cui la tecnologia ha “rimescolato le carte” per il suo nuovo marchio.