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Pulp 20Storie

Lo sguardo dei giovani

A Parigi studenti giovanissimi realizzano una pubblicazione che indaga il mondo attraverso le loro foto. Di John L. Walters
EditoriaFotografiaGraphic design
Copertina di una delle numerose edizioni stampate in digitale di Mon Journal du Monde, 2019-20. Immagine realizzata con Emma Cossée Cruz, un’artista che ha collaborato con i bambini nei laboratori organizzati da Le Bal, centro artistico del 18° arrondissement di Parigi nord. Design: MaxiSouk.
Mon Journal du Monde, 2019-20. Un’altra copertina, in questo caso una collaborazione con l’artista Alexandra Serrano.
Copertine di Mon Journal du Monde, 2018-19. Il tema della rivista era “Immagine di sé, immagine dell’alterità, creare insieme”. È stata stampata in digitale in nove diverse edizioni. Design: MaxiSouk.
Copertine di Mon Journal du Monde, 2018-19. Il tema della rivista era “Immagine di sé, immagine dell’alterità, creare insieme”. È stata stampata in digitale in nove diverse edizioni. Design: MaxiSouk.

La pubblicazione Mon Journal du Monde è una collaborazione annuale fra gruppi di ragazzi fra gli 11 e i 15 anni e artisti di professione, resa possibile dallo studio di design MaxiSouk e Le Bal, un polo artistico che ha sede in una sala da ballo ristrutturata, Chez Isis, nel nord di Parigi, 18° arrondissement.

Ciascuna edizione comincia con laboratori settimanali per gli allievi condotti dagli artisti invitati e da insegnanti del luogo. I ragazzini creano storie condivise usando foto scattate da loro o collezionate, e stabiliscono il tono della rivista, il layout e le sue interconnessioni fra fotografia e testo.

“Ogni anno il tema cambia e mette i giovanissimi nelle condizioni di interrogarsi sul significato e il potere delle immagini contemporanee… e il ruolo delle immagini nelle loro stesse vite,” spiega Eve Escofet Miro di Le Bal. Maxime Bersweiler e Soukvilay Cordier, il duo di MaxiSouk, aggiungono che ogni progetto mira a coinvolgere un pubblico di ragazzini su “quel che accade quando si crea un’immagine”.

La stampa digitale è stata un modo ovvio per realizzare le ambizioni del progetto e dei suoi partecipanti, perché ogni anno si fanno più versioni della rivista (nove nel 2018-19, cinque nel 2019-20). “Avevamo bisogno di flessibilità per realizzare ogni numero senza preoccuparci di dover produrre un numero di copie sufficiente per stampare in offset”, hanno spiegato i designer. Escofet Miro afferma: “La qualità della pubblicazione è un fattore importante per il successo del progetto.”

Bersweiler e Soukvilay di MaxiSouk affermano che “uno sguardo approfondito alla resa cromatica e alla qualità di ogni progetto” è stato possibile con la collaborazione di stampatori locali, che hanno lasciato loro il tempo sufficiente per fare delle prove prima di stampare.

La pubblicazione è cucita a filo, cosa che rende possibili le ridotte copertine esterne, con un frontespizio che rivela il titolo dell’edizione e la testata Mon Journal du Monde sulle più larghe pagine interne. Le illustrazioni monocrome sulle copertine interne mostrano i ragazzini in azione.

“Ogni anno scegliamo un nuovo colore di carta per rappresentare il nuovo tema, il primo era Woodstock Blu Intenso, il secondo Sirio Flamingo Rough”, dicono Bersweiler e Cordier.

Il tema della prima edizione (2018-19) era “Image de soi, Image des autres, Créer ensemble” [Immagine di sé, Immagine degli altri, Creare insieme]. “Nous sommes là” [Noi siamo qui] era stato fatto da otto ragazzini provenienti da una AEMO (azione educativa in ambiente aperto) di Beauvais, nel nord della Francia, con l’artista Léa Neuville. “Manières d’êtres” [Modi di essere] era stato fatto con 12 ragazzini – partecipanti al programma Pass’Foot di Sarcelles – con l’artista Safouane Ben Slama.

Il tema dell’edizione 2019-20 era “Image et Geste” [Immagine e gesto]. 120 giovani hanno lavorato sul tema con gli artisti Emma Cossée Cruz, Céline Drouin Laroche, Juliette Mancini, Kim lan Nguyên Thi e Alexandra Serrano e Léa Neuville.

L’ambiziosa edizione 2020-21, ritardata dalla pandemia, ha come tema “Voir c’est croire, la preuve par l’image?” [Vedere per credere, la prova per immagini?] e coinvolgerà 100 studenti da cinque istituti scolastici.

Mon Journal du Monde è stato premiato dalla città di Parigi col certificato “Art pour Grandir” [Arte per crescere].

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Materiali utilizzati

Sirio Color

Una vasta serie di carte e cartoncini naturali dai colori intensi, con elevata resistenza alla luce e uniformità del colore, disponibili in grammature da 80 a 700 gr. Certificati FSC® ed ECF.

Woodstock

Carte e cartoncini riciclati ottenuti con 80% di riciclo preconsumer e 20% di pura cellulosa certificata FSC®, colorati in massa. Disponibile anche in versione autoadesiva.

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