Il graphic designer e stampatore letterpress svizzero Dafi Kühne vuole “colmare il divario tra il design digitale contemporaneo, la tipografia e la produzione a stampa” attraverso i suoi suggestivi poster e progetti a stampa letterpress. Il suo studio e laboratorio “BabyInkTwice”, attivo da oltre quindici anni, ha sede a Näfels, nelle Alpi svizzere. È qui che custodisce la sua collezione di circa 40 tonnellate di attrezzatura per la stampa letterpress che ha raccolto nel corso degli anni e che rappresenta l’elemento chiave delle sue sperimentazioni di fusione tra processi digitali e analogici.
Kühne, che ha studiato Comunicazione Visiva all’Università delle Arti di Zurigo e ha preso il master in Ricerca dei Caratteri Tipografici all’Università di Reading (Inghilterra), oggi lavora con numerosi clienti legati al mondo della cultura, dalle sale di musica ai musei, dalle mostre agli studi di architettura.
“Mi interessano le produzioni di alta qualità, nelle quali posso avere il pieno controllo su tutto il processo, non solo sul layout”, afferma. Grazie agli strumenti a disposizione, sperimenta con tecniche e processi diversi. Dal suo punto di vista “la tecnologia più interessante è la stampa letterpress, per la varietà dei processi e dei materiali utilizzabili”. La sua attrezzatura comprende un router CNC, un laser cutter e gli scalpelli per scolpire i blocchi di legno. Per Kühne anche la carta rientra tra gli elementi di design, motivo per cui sceglie sempre la consistenza – che sia liscia, ruvida, spessa o sottile – che meglio si adatta a ogni singolo progetto. Sposta sempre i confini fisici e creativi degli strumenti che ha a disposizione, sfidando i limiti dei materiali con cui lavora.
La fusione di tali processi è ben visibile nel manifesto “Uberstan”, commemorativo del tour della band punk-rock svizzera Überyou. Il manifesto riporta le tappe del tour della band con una serie di occhi che ti osservano da dentro le lettere. I caratteri per la linoleografia sono stati intagliati a mano, con l’ausilio di mezzitoni generati da computer e incisi a laser per quanto riguarda le porzioni con gli occhi. “La trasformazione dei miei progetti di design digitali ha luogo nel momento in cui vedo il potenziale per spingerli al massimo. Per questo mi interessa l’associazione di processi analogici e strumenti digitali”, afferma Kühne.