L’almanacco e lunario Barbanera è una specie di istituzione italiana. Pubblicato la prima volta nel 1762 e ora al suo 258° anno, il calendario è una specie di “vangelo” per le classi rurali dell’Otto e Novecento, una guida nella vita quotidiana. Rimane ancora oggi molto apprezzato, con una tiratura di 400.000 copie. Questo successo editoriale non dipende solo dalla sua autorevolezza e longevità, ma anche dalle utili e pratiche informazioni su casa e giardino che offre ai suoi lettori. Le fasi lunari sono tutte commentate e accompagnate dal santo del giorno, festività religiose, proverbi, suggerimenti e consigli per il contadino (quando seminare pomodori, lievitare il pane e mangiare fragole ecc.) ispirati a una vita in armonia con il ritmo delle stagioni. Barbanera era uno studioso, un astronomo e filosofo in un’epoca in cui astronomia e astrologia avevano molto in comune. L’almanacco (aggiunto per la prima volta nel 1768) e il lunario fanno continuo riferimento ai legami storici tra astronomia (lo studio scientifico degli oggetti celesti, dello spazio e dell’universo fisico) e astrologia, una pseudoscienza che interpreta la posizione di stelle e pianeti per determinare la loro potenziale influenza sul comportamento umano. All’epoca, il lavoro di Barbanera entrò nell’immaginario collettivo. Il calendario offre qualcosa a ogni membro della famiglia e intende superare non solo i confini regionali, ma anche quelli generazionali. Il lascito del Barbanera è stato commemorato in un francobollo del 2012 e nel 2015 la Collezione Almanacco Barbanera 1762-1962 è stata inclusa nel registro “Memoria del mondo” dell’UNESCO, riconoscendo l’eredità documentale del calendario, dell’almanacco e dell’istituzione editoriale.