Superunknown / Night (2022) è uno straordinario catalogo d’arte che affianca il lavoro di due illustri artisti surrealisti a quello dell’artista contemporaneo svizzero Urs Fischer, nato nel 1973. La pubblicazione, stampata da Generation Press e rilegata da Diamond Print Services, è un corposo tributo a due mostre che si sono tenute durante la pandemia: Superunknown, allestita presso la galleria Nahmad Contemporary di New York nel 2020, e Night, presentata dalla galleria Nahmad Projects di Londra lo scorso anno.
Entrambe sono state concepite con l’intenzione di creare un dialogo tra le opere di Max Ernst (1891-1976) e di Yves Tanguy (1900-55) e le installazioni di Fischer. Le incisioni riproducono le opere viscerali dei due surrealisti in sezioni di quattro pagine che, a loro volta, includono una doppia pagina interna con dettagli in alta risoluzione dei dipinti. Ogni sezione è, poi, intercalata da mezze pagine in carta bibbia con fotografie delle due mostre: dagli interni monocromatici di Night ai pannelli da costruzione che hanno fatto da sfondo a Superunknown.
Il designer Giles Dunn dello studio Punkt, noto per le collaborazioni con artisti idiosincratici come David Sylvian e Kaws, affianca la famiglia Nahmad da anni e si è occupato del branding delle mostre. Quando gli è stato affidato il compito di creare il catalogo, Dunn ha rievocato le sue prime impressioni su Night – “Ti ritrovi immediatamente calato nello spazio oscuro della galleria di fronte a questi capolavori surrealisti messi in risalto dalla luce” –, e ha deciso di concepire il volume partendo da queste immagini. Per guidare i lettori direttamente verso le opere, ha scelto di inserire i saggi del catalogo, raccolti in un fascicolo stampato su carta bibbia, in una tasca all’interno della prima di copertina.
Dunn era consapevole del fatto che avere l’opportunità di vedere così da vicino opere d’arte private come Fleurs-écaille di Ernst (1928) e Les Amoureux (Nuages) di Tanguy (1930), stampate su una carta Tatami da 170 g/m2 liscia come seta, fosse un raro privilegio. La copertina, che si caratterizza per l’uso della sola tipografia, è stampata con la tecnica del debossing “per rispecchiare l’oscurità”. La pagina di apertura della sezione delle incisioni, invece, include una traduzione della frase finale di Nadja, romanzo del 1928 di André Breton, autoproclamatosi fondatore del movimento surrealista: “La bellezza sarà convulsa o non sarà.”