Nel tardo pomeriggio di giovedì 5 giugno 2025, nella splendida cornice del Pavillon Gabriel a Parigi, il momento tanto atteso è finalmente arrivato. Fino all’annuncio dei vincitori, il pubblico poteva accedere a una sala dedicata ai progetti finalisti del Fedrigoni Top Award. Poi, finalmente, sono stati svelati i nomi dei vincitori del primo, secondo, terzo posto e delle menzioni speciali per ogni categoria. Chiara Medioli Fedrigoni, curatrice del Top Award, è salita sul palco insieme agli otto membri della giuria (a turno), per consegnare i premi ai designer vincitori, arrivati da tutta Europa (e non solo) per partecipare alla premiazione.
Ad aprire la cerimonia, i riconoscimenti per la categoria Packaging: il primo premio è andato a un elegante sistema di confezioni per riso firmato da Multiverse Studio di Salerno per Hera nei Campi, caratterizzato dall’uso del font Romie disegnato da Margot Lévêque. Il secondo posto è stato assegnato al progetto dello studio croato Tumpić/Prenc per l’olio Istriana, che richiama il colore caldo e terroso della terra rossa, tipica del territorio. Al terzo posto, il design di Huanghuang per una scatola di mooncake ispirata ai cartoni per pizza, pensata per celebrare la tradizionale Festa di metà autunno cinese.
La seconda categoria è stata Publishing, che ha riservato una svolta inattesa: per la prima volta nella storia del Top Award, la giuria non è riuscita a decretare un unico vincitore. Il primo premio è stato assegnato ex aequo a tre progetti: Dead End; UXUA UTOPIA: A Very Gifted Guesthouse e Mezzocane.
“Le discussioni sono state piuttosto accese”, ha raccontato più tardi il designer belga Paul Boudens. “Io pensavo: non mi piace. Non esistono vie di mezzo per me. O bianco o nero. Odio o amore. E poi c’era chi diceva: ‘A te non piace? Io lo adoro!’ E da lì partiva la discussione, ovviamente”.
La categoria successiva, Label, è stata presentata dall’argentino Sebastián Yañez dello studio Thingular. A conquistare il primo posto è stato Sentinella, grazie a una serie di etichette floreali tridimensionali, seducenti e poetiche, che hanno catturato l’attenzione di tutta la sala. Il secondo premio è andato a Gatto Rivera per l’identità visiva monocromatica e decisamente cool creata per The Sneak Wines. Terzo classificato, lo studio Idem Design, con un’etichetta materica per l’olio pugliese Sulcus, dalla forte componente tattile.
“Mi è piaciuta molto la categoria delle etichette, perché la sento molto mia”, ha raccontato Yañez. “Fino a quel momento avevo parlato poco, ma quando siamo arrivati lì, Simon [Esterson, presidente di giuria] ha detto: ‘Ok, questa è la tua categoria. Che ne pensi?’ Il mondo delle etichette si gioca tutto su un frammento minuscolo di carta, per questo lo trovo affascinante. Non dico che le altre categorie siano meno importanti, ma nelle etichette lo spazio in cui esprimersi e comunicare è davvero molto ridotto.”
“Adoro quando ci troviamo in disaccordo su un progetto”, ha aggiunto Gustavo Greco. “Quando faccio parte di una giuria, imparo sempre molto”.
Sono stati assegnati anche i premi per le categorie Creative Communication e Graphics Applications, che hanno spaziato da un libro realizzato a mano in Germania a un piccolo strumento decisionale “SÌ/NO” proveniente dalla Repubblica Ceca. Ma la vera rivelazione della giornata è arrivata con la sezione Young Talents, dedicata agli studenti.
Riflettendo sui progetti degli studenti, Chiara Medioli Fedrigoni si è chiesta se la qualità di questa categoria dipendesse dal fatto che gli studenti sono “liberi da vincoli di fattibilità industriale e di budget… liberi dalla pressione dei tempi imposti dai clienti… o se si deve al fatto che frequentano buone scuole, con ottimi insegnanti”.