



La pubblicazione Mon Journal du Monde è una collaborazione annuale fra gruppi di ragazzi fra gli 11 e i 15 anni e artisti di professione, resa possibile dallo studio di design MaxiSouk e Le Bal, un polo artistico che ha sede in una sala da ballo ristrutturata, Chez Isis, nel nord di Parigi, 18° arrondissement.
Ciascuna edizione comincia con laboratori settimanali per gli allievi condotti dagli artisti invitati e da insegnanti del luogo. I ragazzini creano storie condivise usando foto scattate da loro o collezionate, e stabiliscono il tono della rivista, il layout e le sue interconnessioni fra fotografia e testo.
“Ogni anno il tema cambia e mette i giovanissimi nelle condizioni di interrogarsi sul significato e il potere delle immagini contemporanee… e il ruolo delle immagini nelle loro stesse vite,” spiega Eve Escofet Miro di Le Bal. Maxime Bersweiler e Soukvilay Cordier, il duo di MaxiSouk, aggiungono che ogni progetto mira a coinvolgere un pubblico di ragazzini su “quel che accade quando si crea un’immagine”.
La stampa digitale è stata un modo ovvio per realizzare le ambizioni del progetto e dei suoi partecipanti, perché ogni anno si fanno più versioni della rivista (nove nel 2018-19, cinque nel 2019-20). “Avevamo bisogno di flessibilità per realizzare ogni numero senza preoccuparci di dover produrre un numero di copie sufficiente per stampare in offset”, hanno spiegato i designer. Escofet Miro afferma: “La qualità della pubblicazione è un fattore importante per il successo del progetto.”
Bersweiler e Soukvilay di MaxiSouk affermano che “uno sguardo approfondito alla resa cromatica e alla qualità di ogni progetto” è stato possibile con la collaborazione di stampatori locali, che hanno lasciato loro il tempo sufficiente per fare delle prove prima di stampare.
La pubblicazione è cucita a filo, cosa che rende possibili le ridotte copertine esterne, con un frontespizio che rivela il titolo dell’edizione e la testata Mon Journal du Monde sulle più larghe pagine interne. Le illustrazioni monocrome sulle copertine interne mostrano i ragazzini in azione.
“Ogni anno scegliamo un nuovo colore di carta per rappresentare il nuovo tema, il primo era Woodstock Blu Intenso, il secondo Sirio Flamingo Rough”, dicono Bersweiler e Cordier.
Il tema della prima edizione (2018-19) era “Image de soi, Image des autres, Créer ensemble” [Immagine di sé, Immagine degli altri, Creare insieme]. “Nous sommes là” [Noi siamo qui] era stato fatto da otto ragazzini provenienti da una AEMO (azione educativa in ambiente aperto) di Beauvais, nel nord della Francia, con l’artista Léa Neuville. “Manières d’êtres” [Modi di essere] era stato fatto con 12 ragazzini – partecipanti al programma Pass’Foot di Sarcelles – con l’artista Safouane Ben Slama.
Il tema dell’edizione 2019-20 era “Image et Geste” [Immagine e gesto]. 120 giovani hanno lavorato sul tema con gli artisti Emma Cossée Cruz, Céline Drouin Laroche, Juliette Mancini, Kim lan Nguyên Thi e Alexandra Serrano e Léa Neuville.
L’ambiziosa edizione 2020-21, ritardata dalla pandemia, ha come tema “Voir c’est croire, la preuve par l’image?” [Vedere per credere, la prova per immagini?] e coinvolgerà 100 studenti da cinque istituti scolastici.
Mon Journal du Monde è stato premiato dalla città di Parigi col certificato “Art pour Grandir” [Arte per crescere].